[St. 55-58] |
libro ii. canto v |
95 |
Venne in consiglio lo re Galafrone1
Col re circasso e sua figlia soprana.
Disse quel vecchio: Oditi una ragione,
Chè ogni altra di soccorso mi par vana.2
Un mio parente tiene la regione
Di là da l’India, detta Sericana,3
E lui Gradasso si fa nominare,
Qual di prodezza al mondo non ha pare.
Settanta duo reami in sua possanza4
Ha conquistato con la sua persona,
E vinto ha tutto il mare e Spagna e Franza;
Per lo universo il suo nome risuona.
Ora di novo per molta arroganza
Ha tolto dal suo capo la corona,
Et ha giurato mai non la portare
Se non compisce quel ch’egli ha da fare.
Perchè al tempo passato, alora quando
Vinse la Franza e prese Carlo Mano,
Quel gli promise de mandare un brando
Che al mondo non è un altro più soprano,
Qual era de un baron che ha nome Orlando.
Ora ha aspettato molto tempo in vano,
Onde destina tornare in Ponente,
E prender Carlo e tutta la sua gente.
E dentro alla città di Druantuna,
Che è la sua sedia antiqua e stabilita,
Per far passaggio gran gente raduna;
E, secondo che intendo per odita,
Tanta non ne fui mai sotto la luna
Un’altra fiata ad arme insieme unita;
Benchè reputo quella gente a cianza,
Dico a rispetto de la sua possanza.
- ↑ P. a cons.
- ↑ Ml. altro soccorso mi par vano; T. e Mr. altro di soc.
- ↑ Mr. da India.
- ↑ Ml. e dui; Mr. dui.