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94 orlando innamorato [St. 51-54]

         Sono accampati sopra alla pianura,
     E ciascadun giurando se destina
     Mai non partirse, che di quella altura
     Verrà la rocca al basso con roina.1
     Angelica tremava di paura
     Veggendosi diserta, la meschina,
     Chè il campo de’ nemici è sì cresciuto;
     Lei de alcuno altro non aspetta aiuto.

         Or si va di quel tempo racordando
     Che la soccorse il franco paladino
     Con tanti bon guerreri, io dico Orlando,
     Che avea mandato a quel falso giardino;
     La fortuna e se stessa biastemando,
     E l’amor de Ranaldo e il rio destino,
     Qual l’ha tanto infiammata e tanto accesa,
     Che gli ha tolto ogni aiuto e ogni diffesa.

         Sol seco è Sacripante, il bon guerriero,
     Ma questo alla battaglia non uscia,
     Poi che perduto aveva quel destriero
     Che contra di Marfisa il mantenia,
     E stava del suo regno in gran pensiero,
     Che avea perduto, e in gran malenconia;
     Ma più pena sentiva e più dolore,
     Veggiendo quella dama in tanto errore.

         Del destriero e del regno che è perduto
     Non avrebbe quel re doglia, nè cura,
     Pur che potesse dare alcuno aiuto
     A quella dama che è in tanta paura.
     Il castel per tre mesi è proveduto
     Di vittualia dentro a l’alte mura;2
     Prima adunque che ’l tempo sia finito,
     Bisogno è di pigliare altro partito.

  1. Ml. e P. Veder; Mr. Vera.
  2. T. e Ml. malenconia.