[St. 27-30] |
libro i. canto iv |
73 |
Ordine dasse, che il giorno seguente
Se debba verso Barcellona andare,
Perchè Grandonio continuamente
Con foco aiuto aveva a dimandare.
Così fôrno ordinate incontinente
Le schiere, e chi le avesse a governare.
La prima, che se parte al matutino,
Guida Spinella e il franco Serpentino.
Vinti millia guerreri è questa schiera.
Segue Ranaldo, il franco combattente:
Cinquanta millia sotto sua bandiera.
Matalista vien drieto e il re Morgante,
Con trenta millia di sua gente fiera:
Ed Isolier da poi con lo Amirante,
Con vinti millia; e a lor drieto in aiuto
Trenta milliara mena Feraguto.
Il re Marsilio l’ultima guidava,
Cinquanta millia de bella brigata.
Ciascuna schiera in ordine ne andava,
L’una da l’altra alquanto separata.
Era il sol chiaro e a l’ôra sventillava1
Ogni bandiera, che è ad alto spiegata;
Sì che al calar del monte fôr vedute
Dal re Gradasso, e da’ soi cognosciute.
Quattro re chiama, e lor così ragiona:
Cardon, Francardo, Urnasso e Stracciaberra,
Combattete alle mura Barcellona,
E questo giorno ponitele a terra.
Non vi rimanga viva una persona;
E quel Grandonio che fa tanta guerra,
Io voglio averlo vivo nelle mane
Per farlo far battaglia col mio cane.
- ↑ T., MI e Mr. a lhora; P. a l’aura.