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[St. 79-82] libro i. canto iii 65

        E dice:1 Cavalier, per cortesia
     Indugia la battaglia nel presente,
     E lasciami seguir la dama mia,
     Ch’io ti serò tenuto al mio vivente;
     E certo io stimo che sia gran folìa
     Far cotal guerra insieme per nïente.
     Colei ne è gita, che ci fa ferire:
     Lascia, per Dio! ch’io la possa seguire.

       Non, non, rispose crollando la testa,2
     Lo ardito Ferragù, non gli pensare.
     Stu vôi che la battaglia tra nui resta,
     Convienti quella dama abandonare.
     Io te fo certo che in questa foresta
     Un sol de noi la converrà cercare;
     E s’io te vinco, serà mio mestiero:
     Se tu me occidi, a te lascio il pensiero.

     — Poco vantaggio avrai de questa ciuffa,
     Rispose Orlando, per lo Dio beato!
     Ora se fece la crudel baruffa,
     Come ne l’altro canto avrò contato:
     Vedrete come l’un l’altro ribuffa.3
     Più che mai fosse, Orlando era turbato;
     Di Feraguto non dico nïente,
     Che mai non fu senza ira al suo vivente.

Boiardo. Orlando Innamorato. V. I. 5
  1. P. Dicendo.
  2. MI. e P. No, no.
  3. MI. Vederiti; Mr. Vedeti.