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orlando innamorato |
[St. 75-78] |
O tu, o io si converrà partire,
Per quel ch’io odo, adunque, d’esto loco;
Ma io te acerto ch’io non me vuo’ gire,1
E tu non li potrai star più sì poco,2
Che te farò sì forte sbigotire,
Che se dinanzi ti trovasti un foco,
Dentro da quel serai da me fuggito.
Così parlava Feraguto ardito.
Il conte se è turbato oltra misura,
E nel viso di sangue se è avampato.
Io sono Orlando, e non aggio paura
Se ’l mondo fosse tutto quanto armato;
E di te tengo così poca cura,
Come de un fanciullino adesso nato,
Vil ribaldello, figlio de puttana.
Così dicendo trasse Durindana.
Or se incomincia la maggior battaglia
Che mai più fosse tra duo cavallieri.
L’arme de’ duo baroni a maglia a maglia
Cadean troncate da quei brandi fieri.
Ciascun presto spacciarse si travaglia,
Perchè vedèn che li facea mistieri;3
Chè, come la fanciulla se svegliava,
Sua forza in vano poi se adoperava.
Ma in questo tempo se fu risentita
La damigella da il viso sereno;4
E grandemente se fu sbigotita,
Veggiendo il prato de arme tutto pieno,5
E la battaglia orribile e infinita.
Subitamente piglia il palafreno,
E via fuggendo va per la foresta.
Alora Orlando de ferir se arresta,6
- ↑ MI., Mr. e P. non ne vo'.
- ↑ P. lì.
- ↑ T., MI. e P. vedean.
- ↑ T. del.
- ↑ T., MI. e P. d’arme rotte.
- ↑ Mr. Alhor.