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58 orlando innamorato [St. 51-54]

        Segnori, io scio che vi meravigliati
     Che ’l re Gradasso non sia gionto ancora
     In tanto tempo; ma vo’ che sappiati
     Che più tre giorni non faran dimora.
     Già sono in Spagna i navigli arrivati.
     Ma non vo’ ragionar de esso per ora,
     Chè prima vo’ contar ciò che è avvenuto
     De’ nostri erranti, e pria de Feraguto.

        Il giovanetto per quel bosco andava,
     Acceso nella mente a dismisura;
     Amore ed ira il petto gli infiammava.
     Lui più sua vita una paglia non cura,
     Se quella bella donna non trovava,
     O l’Argalia dalla forte armatura;
     Chè assai sua pena gli era men dispetta,
     Quando con lui potesse far vendetta.

        E cavalcando con questo pensiero,
     Guardandose de intorno tuttavia,
     Vede dormire a l’ombra un cavalliero,
     E ben cognosce ch’egli è l’Argalia.
     Ad un faggio è legato il suo destriero.
     Feragù prestamente il dissolvia,
     Indi con fronde lo batte e minaccia,
     E per la selva in abandono il caccia.

        E poi fu presto in terra dismontato,
     E sotto un verde lauro ben se assetta,
     Al quale aveva il suo destrier legato,
     E che Argalia se svegli, attento aspetta;
     Advengachè quello animo infiammato
     Male indugiava a far la sua vendetta;
     Ma pur tra sè la collera rodìa,
     Parendoli il svegliarlo vilania.

4. MI. e Mr. Più de tri; P. Più di tre. — 6. P. di lui. — 12. P. Ei. 13. MI. e P. dama; Mr. damma. — 18. T., MI. e Mr. Guardandosse.