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[St. 31-34] libro i. canto iii 53

        Or lasciamo star lui, poi che sta bene
     A rispetto de’ tre altri inamorati,1
     Che senton per Angelica tal pene,
     Nè giorno o notte son mai riposati.
     Ciascun di lor diverso camin tiene,
     E già son tutti in Ardena arivati.
     Prima vi giunse il principe gagliardo,
     Mercè de’ sproni del destrier Bagliardo.2

        Dentro alla selva il barone amoroso
     Guardando intorno, se mette a cercare:
     Vede un boschetto d’arboselli ombroso,
     Che in cerchio ha un fiumicel con onde chiare.
     Preso alla vista del loco zoioso,
     In quel subitamente ebbe ad intrare,
     Dove nel mezo vide una fontana,
     Non fabricata mai per arte umana.

        Questa fontana tutta è lavorata
     De un alabastro candido e polito,3
     E d’ôr sì riccamente era adornata,
     Che rendea lume nel prato fiorito.
     Merlin fu quel che l’ebbe edificata,4
     Perchè Tristano, il cavalliero ardito,
     Bevendo a quella lasci la regina,
     Che fu cagione al fin di sua ruina.

        Tristano isventurato, per sciagura
     A quella fonte mai non è arivato;
     Benchè più volte andasse alla ventura,
     E quel paese tutto abbia cercato.
     Questa fontana avea cotal natura,
     Che ciascun cavalliero inamorato,
     Bevendo a quella, amor da sè cacciava,
     Avendo in odio quella che egli amava.

  1. MI. e Mr. Dico a rispeto de tre altri; P. Dico a rispetto de’ tre in.
  2. P. dei sproni e.
  3. T., MI. e Mr. Presso.
  4. T. ediffìcata.