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44 orlando innamorato [St. 67-70]

        Chinando il capo in atto grazïoso
     Davante a Carlo, disse: Segnor mio,
     Io vado a tuor d’arcion quello orgoglioso,
     Poi ch’io comprendo che tu n’hai desio.1
     Il re, turbato d’altro e disdegnoso,
     Disse: Va pur, et aiuteti Iddio!
E poi, tra’ soi rivolto, con rampogna
     Disse: E’ ci manca questa altra vergogna.

        Astolfo quel pagano ha minacciato,
     Menarlo preso e porlo in mar al remo,
     Onde il gigante sì forte è turbato,
     Che cruccio non fu mai cotanto extremo.
     Nell’altro canto ve averò contato,
     Se sia concesso dal Segnor supremo,
     Gran meraviglia e più strana ventura
     Ch’odisti mai per voce, o per scrittura.





  1. MI., Mr. e P. disio.