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[St. 55-58] | libro i. canto xxix | 507 |
Dirovi tutta quanta poi la cosa,
Qual gli incontrò, quando fu gionto al gioco,
E serà di piacere e dilettosa;
Ma poi la contaremo in altro loco,
Perchè il cantar della storia amorosa
È necessario abandonare un poco,
Per ritornare a Carlo imperatore,
E ricontarvi cosa assai maggiore.
Cosa maggior, nè di gloria cotanta
Fu giamai scritta, nè di più diletto,
Chè del novo Rugier quivi si canta,
Qual fu d’ogni virtute il più perfetto
Di qualunche altro che al mondo si vanta.
Sì che, Segnori, ad ascoltar vi aspetto,
Per farvi di piacer la mente sazia,
Se Dio mi serva al fin la usata grazia.