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orlando innamorato |
[St. 35-38] |
Come tu vedi, per le chiome impesa1
Sopra a quel pino al vento se trastulla,
E per farla campare è bene attesa
D’ogni vivanda, e non gli manca nulla.
La prima sorte a me dètte la impresa
De stare in guardia alla falsa fanciulla,
E così già tre giorni ho combattuto
Contra a ciascun che gli vuol dare aiuto.
E sette cavallieri ho tratto a fine:
E’ nomi tutti non te vo’ contare;
Mira quei scudi e l’armi peregrine,
Qual ciascadun di lor suolea portare.
Tutti han perduto l’anime tapine,
Per voler questa dama liberare;
Il scudo de ciascuno e l’elmo e ’l corno
Sono attaccati a quel troncon d’intorno.
E se caso averrà ch’io pur sia morto,
Oringo e poi Locrino et Arïante
Verran l’un dopo l’altro a questo porto,
Ciascun di me più fiero et aiutante;
E però, cavalliero, io te conforto
Che non te curi di passare avante,
Perchè qualunche al ponte non se attiene,
Aver battaglia meco li conviene.
Orlando stava attento al cavalliero
Che avea contata lunga diceria;2
Ma la donzella da quel pino altiero
Forte piangendo, il cavallier mentia,
Dicendo che malvaggio era e sì fiero,
Che la tormenta sol per fellonia,
E perchè è dama e non può far diffesa,
La tien per crudeltate al pino appesa.
- ↑ Mr. vede.
- ↑ T. cotanta.