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478 | orlando innamorato | [St. 59-62] |
Lei senza l’elmo el viso non nasconde:1
Non fu veduta mai cosa più bella.
Rivolto al capo avea le chiome bionde,
E gli occhi vivi assai più ch’una stella;
A sua beltate ogni cosa risponde,
Destra ne gli atti, et ardita favella,
Brunetta alquanto e grande di persona:
Turpin la vide, e ciò di lei ragiona.
Angelica a costei già non somiglia,
Che era assai più gentile e delicata:
Candido ha il viso e la bocca vermiglia,
Suave guardatura et affatata,
Tal che a ciascun mirando il cor gli empiglia:
La chioma bionda al capo rivoltata,2
Un parlar tanto dolce e mansueto,
Ch’ogni tristo pensier tornava lieto.
Questa ne andava con Orlando a mano,
Come poco di sopra io ve ho contato;
E quella col segnor de Montealbano,
Che incontra gli venìa da l’altro lato,
Con l’arme in dosso sopra Rabicano.
Torindo e il duca Astolfo disarmato,
Prasildo e Iroldo pien di vigoria,
Fanno a Ranaldo onore e compagnia.
Ma poi che fôrno gionti a i verdi prati,
Ciascun si stette dal suo lato alquanto;
Suonando il corno si fôrno sfidati
Quei duo che han di prodezza al mondo il vanto.
Pregovi, bei segnor, che ritornati
Ad ascoltarme nel seguente canto,
Perchè de l’altre zuffe ch’io contai
Questa è più fiera et è maggior assai.