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orlando innamorato |
[St. 35-38] |
Stavan gli altri baroni a lor d’intorno,
Quei de la rocca e quei de la regina,
Che avean lasciata sua battaglia il giorno,
Per mirar de costor l’alta ruina.
Tra questi fo ordinato far ritorno
Sopra quel campo ne l’altra matina,
E diffinir la ultima battaglia,1
Chi più de ardire e di possanza vaglia.
Così tornorno questi nel girone,2
Orlando, dico, e la sua compagnia;
E gli altri ciascadun al pavaglione.
Or suonar trombe e gran corni se odia,
Diversi cridi de istrane persone;
Et alti fuochi al campo se vedia,3
E per le mura d’intorno alla rocca
Spesse lumere; e la campana ciocca.
Angelica, di dame accompagnata,
Venne a trovare Orlando paladino
Dentro alla zambra ricca et apparata:4
Quivi ha frutti, confetti e bon vino.5
La sopravesta il conte avea stracciata,
E rotto il scudo d’ôr da l’armelino,6
E perduto il cimier del dio d’amore,
Unde di doglia gli crepava il core.
Et aveva tal doglia nel pensiero,
Che non sa dir se egli è morto nè vivo,
Se quella dama chiedesse il cimiero,
O domandasse come ne fo privo.
Ma de ciò dubitar non fo mestiero,
Chè lei, d[a] antiveder troppo cativo,7
Ciò che vedeva che al conte gradava,
Quel gli chiedeva, e sol di ciò parlava.
- ↑ Ml. e Mr. l’ultima; P. l’ultima sua.
- ↑ Mr. tornar; P. tornarno.
- ↑ T., Ml. e Mr. E dalti.
- ↑ Ml. e Mr. a la ciambra ricca et; P. a la sua ciambra ricca.
- ↑ Ml. Qui è; Mr. e P. Qui ha fr. e confeti e bon.
- ↑ Mr. del ramelino.
- ↑ Ml. e Mr. ad antiveder; P. l’antiv. troppo ha.