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orlando innamorato |
[St. 55-58] |
Disse Marfisa a lui: Tu sei errato,
Se presto credi occider quel barone,
Perchè io, che l’uno e l’altro aggio provato,
Di te nol tengo in manco opinïone.
Tu de la vita altrui hai bon mercato,
E senza l’oste fai questa ragione;
Ma tu pôi ben vantarti et aver caro
Se questa sera vi trovati al paro.
Or vanne, ch’io mi fermo a riguardare
Qual abbia di voi duo maggior possanza;
Ma se i compagni tuoi per aiutare
Vengano a te, come è la lor usanza,
Quell’alta rocca vi farò trovare,
Nè scio se avreti ben tempo a bastanza:
Se tu combatti come il dritto chiede,
Offeso non serai su la mia fede.
Non scio se Orlando il tutto puote odire,
Che già dietro a Ranaldo è posto in caccia;1
Sempre cridando l’aveva a seguire:
Aspetta, chè chi fugge mal minaccia;
E chi desid[e]ra gli altri sbigotire,
Non die’ voltar le spalle, ma la faccia;
Ma tu sei ben gagliardo a questo ponto,
Chè hai bon destriero e non credi esser gionto.
A quel cridar del conte il fio d’Amone
Iratamente se ebbe a rivoltare,
Dicendo: Io non vo’ teco questïone,
E tu per ogni modo la vôi fare;
Unde te dico che, avendo ragione,
Omo del mondo non voglio schiffare;
Ma siami testimonio Dio verace
Che aver guerra con te m’incresce e spiace.2
- ↑ T. e Ml. dritto.
- ↑ T. co te.