15 E nel suo cor pensoso era turbato
Come dovesse terminar la impresa,
Chè occider Trufaldino avea giurato,
E il conte l’avea tolto in sua diffesa.
Mentre lui pensa, ecco Astolfo arivato
E la regina di valore accesa;
Seco Prasildo ed Iroldo venìa,
Con lor Torindo, re della Turchia.
16 Come fôr giunti dove era Ranaldo,
- Su, - disse Astolfo - non prendiam dimora!
Batter si vôle il ferro, mentre è caldo. -
Disse il principe: - Pian ben se lavora.
Stati, cugin mio bello, un poco saldo,
Che voi non seti ove credeti ancora;
Perch’io ve aviso che a noi qui davante
Vedreti armato il fier conte de Anglante. -
17 Marfisa a quel parlare alciò la fronte,
Quasi ridendo, con vista sicura,
E disse al fio d’Amon: - Chi è questo conte,
Qual non è gionto e già ti fa paura?
Se proprio fosse quel che occise Almonte
Con tutti e paladin, non ne do cura;
Ma quel conte d’Angante che detto hai,
Io non lo oditi nominar più mai. -
18 Non rispose Ranaldo al suo parlare,
Che ad altra cosa avea maggior pensiero,
Perchè vedea del monte giù callare
Que’ sei baroni: Orlando era il primero,
Che terribil parea solo a guardare,
Aspro ne gli atti e ne l’aspetto fiero.
Quando Marfisa a lui fece riguardo,
Disse: - Quel primo ha vista di gagliardo. -