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orlando innamorato |
[St. 15-18] |
E nel suo cor pensoso era turbato,
Come dovesse terminar la impresa,
Chè occider Trufaldino avea giurato,
E il conte l’avea tolto in sua diffesa.
Mentre lui pensa, ecco Astolfo arivato
E la regina di valore accesa;
Seco Prasildo et Iroldo venìa,
Con lor Torindo, re della Turchia.
Come fôr giunti dove era Ranaldo,
— Su, disse Astolfo, non prendiam dimora!
Batter si vole il ferro, mentre è caldo.
Disse il principe: Pian ben se lavora.
Stati, cugin mio bello, un poco saldo,
Che voi non seti ove credeti ancora;
Perch’io ve aviso che a noi qui davante
Vedreti armato il fier conte de Anglante.
Marfisa a quel parlare alciò la fronte,
Quasi ridendo, con vista sicura,
E disse al fio d’Amon: Chi è questo conte,
Qual non è gionto e già ti fa paura?
Se proprio fosse quel che occise Almonte
Con tutti e paladin, non ne do cura;
Ma quel conte d’Angante che detto hai,
Io non lo oditi nominar più mai. 1
Non rispose Ranaldo al suo parlare,
Che ad altra cosa avea maggior pensiero,
Perchè vedea del monte giù callare
Que’ sei baroni: Orlando era il primero,
Che terribil parea solo a guardare,
Aspro ne gli atti e ne l’aspetto fiero.
Quando Marfisa a lui fece riguardo,
Disse: Quel primo ha vista di gagliardo.
- ↑ Ml. lo odito; Mr. lo odite; p. l’uditti.