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orlando innamorato |
[St. 35-38] |
Per insegna portava il cavalliero
Nel scudo azuro una gran stella d’oro;
E similmente il suo ricco cimiero,
E sopravesta fatta a quel lavoro,
La cotta d’arme e il forte elmo e leggiero
Eran stimati infinito tesoro;
E tutte quante l’arme luminose
Frixate a perle e pietre precïose.1
Così prese l’arengo quel campione,2
E poi che l’ebbe intorno passeggiato,
Fermosse al campo, come un torrïone.3
Ma già suonan le trombe da ogni lato;4
Entrono giostratori a ogni cantone,5
L’un più che l’altro riccamente armato,
Con tante perle e oro e zoie intorno,
Che il paradiso ne sarebbe adorno.
Colui che vien davanti, è paladino;
Porta nel blavo la luna de argento,6
Sir di Bordella, nomato Angelino,
Maestro di guerra e giostra e torniamento.
Subitamente mosse Serpentino,
Con tal velocità che parve un vento.7
Da l’altra parte, menando tempesta,
Viene Angelino, e pone l’asta a resta.
Là dove l’elmo al scudo se confina,
Ferì Angelino a Serpentino avante;
Ma non se piega adietro, anze se china
Adosso al colpo il cavalliero aitante,
E lui la vista incontra in tal ruina,
Che il fe’ mostrare al cielo ambe le piante.
Levasi il grido in piaza, ogni om favella8
Che ’l pregio al tutto è di quel dalla Stella.
- ↑ MI. Frizate; P. Fregiate.
- ↑ T. prese a (preso ha?).
- ↑ T. e Mr. capo.
- ↑ P. Già sonavan.
- ↑ Mr. Intorno; P. Entrorno.
- ↑ Mr. e P. biavo.
- ↑ T. ferocità.
- ↑ T, e MI. Levassi.