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orlando innamorato |
[St. 31-34] |
Ciascuno attese con solenne cura
A sua persona et a sua guarnisone.
Quei della rocca tutti avean paura,
Fuor che Aquilante e l’ardito Grifone;
E ragionavan della guerra dura,
Come era stato ciascun compagnone.
Diceva Astolfo: Orlando è, stravestito;1
In tal forma ha ogniom de voi schernito. 2
— Non, rispose Aquilante; tu non sai
Che ’l cavalliero è il sir de Montealbano.
Noi lo pregammo con parole assai3
Che non venisse con noi alle mano;
Ma lui non se lasciò parlar giamai,
Tanto è feroce e di cor subitano;
E così da mattina a l’altra guerra4
O noi, on esso andrà morto alla terra.
Rispose Astolfo: E’ t’è male incontrato,
Chè ad ogni modo rimarrai perdente,
Perchè io me trovarò da l’altro lato,
E vado da Ranaldo incontinente.
Quando nel campo me vedriti armato,
Scio ben che non voriti per nïente,
Nè serà alcun di voi tanto sicuro,
Che esca tre passi fuor longe dal muro.
Rise Aquilante che lo cognoscia,
Et al duca rispose: Alla bon’ora,
Dapoi che esser convene, e così sia!
Astolfo non fie’ già lunga dimora,
Chè della rocca fuora se ne uscia;
Nè oscurato era in tutto il giorno ancora,
Quando e’ cugini insieme se trovaro,
E con gran festa insieme se abracciaro.
- ↑ P. è travestito.
- ↑ P. Ed in.
- ↑ T., Ml. e Mr pregamo.
- ↑ Ml. e T. domatina.