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orlando innamorato |
[St. 35-38] |
E cominciavan già de rinculare,
A testa bassa facendo diffesa;
Ma, come il conte gli andava a trovare,
Era di novo sua superbia accesa.
Così tre volte se ebbero a fermare,
E tre volte tornarno alla contesa:
Al fine Orlando, per finir la guerra,
Un d’essi in fronte per un corno afferra.
Con la sinistra man nel corno il piglia,
E quel, forte mugiando, furïava,
Facendo salti grandi a meraviglia,
E già per questo Orlando nol lasciava.
Esso avea tratto a Baiardo la briglia
E sotto la cintura la portava.
Questa era aredinata di catena:
Prendela il conte e il toro intorno mena.1
E mentre che così questo ragira,2
Tenendol tuttavia preso nel corno,
Quell’altro toro, acceso de molta ira,
Sempre ferendo a lui giva d’intorno.
Il conte con gran forza il primo tira,
Dove è un pilastro de marmore adorno,3
Che fu del re Bavardo sepultura,
Come mostrava intorno la scrittura.
Con questa briglia il primo ebbe legato,
E similmente ancor prese il secondo;
E poi che l’ebbe a quel sasso menato,
Tanto gli batte al colpo furibondo,
Che a l’uno e l’altro è l’orgoglio mancato.
Non se indugia il guerrer, che è fior del mondo,
Ma sì fra e’ tori attacca la sua spada,
Che ’l stocco avanti e l’elzo adrieto vada.
- ↑ P. redinata.
- ↑ T. e Ml. che questo così ragira.
- ↑ Ml. marmo; Mr. e P. marmoro.