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orlando innamorato |
[St. 43-46] |
Onde se mosse lui con la regina1
Che di prodezza al mondo non ha pare.
Qual vento, qual tempesta di marina
Se puote al gran furore equiperare?2
Quando Marfisa mosse con ruina,
Parea che e’ monti avessero a cascare,
E’ fiumi andasser nello inferno al basso,
Ardendo l’aria e il celo a gran fraccasso.
A quel furor terribil e diverso
Serebbe tutto il mondo sbigotito;
Per ciò non ha Grifon l’animo perso,
Nè il suo german, che fo cotanto ardito;3
Ma ciascun de gli altri ha il cor summerso,
Quando vider colei sopra a quel sito,
Qual con tal furia nel giorno davanti
Gli avea cacciati e rotti tutti quanti.
Venner contra Marfisa e’ duo germani,
Ciascun di lor se stringie e il scudo imbraccia;
E il pro’ Ranaldo, solo in su quei piani,
Al re Adrïano e a Chiarïon minaccia;
E fôr Torindo et Oberto alle mani,
Ben che ferito è Oberto nella faccia.
Trufaldin sta da parte e pone mente,
Come avesse de questo a far nïente.
L’una e poi l’altra zuffa voglio dire,
Perchè in tre lochi a un tempo se travaglia,
E il rumore è sì grande et il ferire
E il spezzar delle piastre e della maglia,
Che apena se potrebbe il trono odire.
Or, cominciando alla prima battaglia,
Grifone et Aquilante alla frontera
Tolsero in mezo la regina fiera.
- ↑ P. ìa forte regina.
- ↑ Ml. e P. equiparare.
- ↑ P. germano, che fu tanto.