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orlando innamorato |
[St. 3-6] |
Perchè quella era la sua Fiordelisa,
Tutto il suo bene e vita del suo core;
Sì che pensati voi or con qual guisa
Se cangiò Brandimarte de colore.
Era l’anima sua tutta divisa:
Parte allegrezza e parte era dolore,
Chè d’averla trovata era zoioso,
Ma del suo mal turbato e doloroso.
Più non indugia, che salta nel piano,
E lega Brigliadoro ad una rama;
Va con gran fretta il cavallier soprano
Per discioglier colei che cotanto ama;
Ma quello omo bestiale et inumano
Ch’era nascoso in guardia de la dama,
Come lo vide, uscì de quel macchione,
E imbraccia il scudo et impugna il bastone.
Era quel scudo tutto de una scorza
Ben atto a sostenire ogni percossa,
Nè dubbio è che se piega o che se torza,
Perchè più de un gran palmo egli era grossa.1
Omo non ave mai cotanta forza,
Cavalliero, o gigante di gran possa,
Quanto ha quello omo rigido e selvaggio:
Ma non cognosce a zuffa alcun vantaggio.
Abita in bosco sempre, alla verdura,2
Vive de frutti e beve al fiume pieno;
E dicesi ch’egli ha cotal natura,
Che sempre piange, quando è il cel sereno,
Perchè egli ha del mal tempo alor paura,
E che ’l caldo del sol li venga meno;3
Ma quando pioggia e vento il cel saetta,
Alor sta lieto, chè ’l bon tempo aspetta.
- ↑ Mr. eliera; P. ella.
- ↑ Ml. e Mr. nel; P. al.
- ↑ Ml. Chel caldo; Mr. Chel caldo de il; P. E che ’l caldo.