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orlando innamorato |
[St. 11-14] |
E per questo ad Angelica non piacque,
Chè lei voleva ad ogni modo un biondo;
E disse allo Argalia, come lui tacque:1
Caro fratello, io non mi ti nascondo:
Prima me affogarei dentro a quest’acque,2
E mendicando cercarebbi ’l mondo,
Che mai togliessi costui per mio sposo.
Meglio è morir che star con furïoso.
Però ti prego per lo dio Macone,
Che te contenti de la voglia mia.
Ritorna a la battaglia col barone,
Ed io fra tanto per necromanzia
Farò portarme in nostra regïone.
Volta le spalle, e vieni anco tu via
(Destrier non è che ’l tuo segua di lena);
Io fermarommi alla selva de Ardena:3
Acciò ch’insieme facciamo ritorno
Dal vecchio patre, al regno de oltra mare.
Ma se quivi non giongi il terzo giorno,
Soletta al vento me farò passare,
Poi che aggio il libro di quel can musorno,4
Che me credette al prato vergognare.
Tu poi adaggio per terra venrai;5
La strata hai caminata, e ben la sciai.
Così tornarno e baroni al ferire,
Dapoi che questo a quello ha referito6
Che la sorella non vôle assentire;
Ma Feragù perciò non è partito,
Anci destina o vincere, o morire.
Ecco la dama dal viso florito
Subito sparve a i cavallier davante:
Presto sen corse il suspettoso amante.
- ↑ Mr. piaque.
- ↑ P. affogherei.
- ↑ P. A la selva d’Ardenna il cammin mio Terrò, ed a quella poi fermeromm’io.
- ↑ T., MI. e Mr. masorno.
- ↑ MI e Mr. verrai.
- ↑ MI. tornaron; Mr. tornaro.