364 |
orlando innamorato |
[St. 51-54] |
Angelica la dama in questo istante
[Che] era in consiglio col re Galafrone,
Tratando di trar fuora Sacripante
E Torindo il gran Turco di pregione;
Fur le ragione udite tutte quante,1
E ciascun disse la sua opinïone;
De trarli di pregione a tutti piace,
Purchè al re Trufaldin faccian la pace.
E così fu concluso e statuito:
La dama fu mezana al praticare.
Sacripante de amore era ferito,
Quel che piace ad Angelica, vol fare.
Ma il re Torindo non volse il partito,
Pur parve a tutti di lasciarlo andare,
Con questo: che egli uscisse fuor del muro,2
Perchè ciascun là dentro sia securo;
E che tra lor non nasca più rumore,
E solo a quei di for guerra si faccia.
Uscì Torindo adunque a gran furore,
Et aspramente a Trufaldin minaccia,
Chiamandolo per nome traditore.
Presto del poggio scender se procaccia;
Et a Macon giura, mordendo il dito,
Che punirà colui che l’ha tradito.
Venne nel campo, e disse la cagione3
Che l’avea fatto de là su partire;
E giura a Trivigante et a Macone
Che ne farebbe Angelica pentire;
Perchè a sua posta fu messo in pregione,
Et era stato al rischio de morire;
Ora tal guidardon glie n’avia reso,
Che tenìa il traditor là sù diffeso.
- ↑ Ml., Mr, e P. audite.
- ↑ T. e Mr. che gli.
- ↑ Mr. Venne al; P. Venne giù al.