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[St. 31-34] libro i. canto xx 359

31 E Brandimarte li tagliò la testa,
     Lasciando in terra il smisurato busto;
     Poi corse al conte e fecegli gran festa
     E grande onor, come è dovuto e iusto.
     L’altro gigante è mosso con tempesta,
     Più fier de’ primi, ed ha nome Marfusto:
     Brandimarte dal conte ottenne graccia
     Far con costui battaglia a faccia a faccia.

32 Crida Marfusto: Se proprio Macone
     Te con quello altro volesse campare,
     Non vi varrebbe il suo aiuto un bottone;
     Quel de mia mano voglio scorticare,
     E te squartarò a guisa de castrone.
     Rendi la spada senza dimorare,
     Perchè se te diffendi, io te avrò preso,
     E vivo arrostirotti al foco acceso. -

33 Brandimarte non fece altra risposta
     Alle parole del gigante arguto,
     Ma con molto ardimento a lui se accosta
     Col brando in mano, e coperto del scuto.
     Marfusto un colpo solamente aposta,
     E gionsel proprio dove avria voluto;
     Col bastone a due man il colse in testa,
     E spezzò il scudo e l’elmo con tempesta.

34 Esso tremando alla terra cascava,
     Usciva il sangue fuor de l’elmo aperto.
     Piangeva il conte forte, chè pensava
     Che Brandimarte sia morto di certo.
     A quel gigante crudo minacciava:
     Ladron, diceva io ti darò, per merto
     De l’onta che m’hai fatto in questo loco,
     Morte nel mondo e nello inferno il foco.

5. T., MI. e P. gigante mosse. — 11. T. e MI. il suo. — 18. P. d' un. — 15. P. omm. io. — 23. MI. man ; Mr. mano. — 82. MI. nelo inf. al foco; Mr.

mondo ne lo inf. in ; P. omm. il.