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356 orlando innamorato [St. 19-22]

         La battaglia comincia più orgogliosa
     Che non fu prima, e de un’altra maniera.
     Oridante ha la coscia sanguinosa,
     E di far la vendetta al tutto spera;
     Orlando de altra parte non se posa,
     Ma presa ha una gran zuffa con Ranchera;
     Par che l’aria se accende e il celo introna,1
     De sì gran colpi quel bosco risuona.

         L’altro gigante se fermò da parte,
     Et alla dama attende et al tesoro,
     Che tolto avean per forza e con grand’arte
     De le Isole Lontane a un barbasoro.
     Ora ascoltati come Brandimarte
     Con Oridante fa crudel lavoro:
     Più non li appreza un dinarel minuto,
     Poi che de Orlando se vede lo aiuto.

         Menò un gran colpo quel cavallier franco
     E gionse ad Oridante in su il gallone,
     E tagliò tutto il sbergo al lato manco
     E le piastre de acciaro e il pancirone,2
     E gran ferita gli fece nel fianco.
     Il gigante, gridando, alciò il bastone,
     E mena ad ambe mani a Brandimarte;
     Ma lui di salto se gettò da parte.3

         Così li va de intorno tutta via,
     E sempre la battaglia prolungava;
     Ad Oridante, che il sangue perdia,
     A poco a poco la lena mancava.
     Lui furïoso non se ne avedia,
     E sempre maggior colpi radoppiava;
     Il cavallier, di lui molto più experto,
     Li andava intorno e tenìa l’occhio aperto.

  1. Ml. accenda.
  2. T. acciarro, Ml. e Mr. azaro.
  3. P. d’un.