[St. 59-62] |
libro i. canto xix |
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Prese ben presto il cavallier lo invito,
E, forte caminando, forno agionti
Dentro a un boschetto, a un bel prato fiorito,
Che d’ogni lato è chiuso da duo monti,
De fior diversi pinto e colorito,
Fresco de ombre vicine e de bei fonti.1
Lo ardito cavalliero e la donzella
Presto smontarno in su l’erba novella.
E la donzella con dolce sembiante
Comincia il cavalliero a disarmare.
Lui mille volte la baciò, davante
Che se potesse un pezzo d’arme trare;2
Nè tratte ancor se gli ebbe tutte quante,3
Che quella abraccia, e non puote aspettare;
Ma ancor di maglia e de le gambe armato,
Con essa in braccio si colcò su il prato.
Stavan sì stretti quei duo amanti insieme,
Che l’aria non potrebbe tra lor gire;
E l’uno e l’altro sì forte se preme,
Che non vi serìa forza a dipartire.4
Come ciascun sospira e ciascun geme
De alta dolcezza, non saprebbi io dire;
Lor lo dican per me, poi che a lor tocca,
Che ciascaduno avea due lingue in bocca.
Parve nïente a lor il primo gioco,
Tanto per la gran fretta era passato;
E, nel secondo assalto, intrarno al loco
Che al primo ascontro apena fu toccato.5
Sospirando de amore, a poco a poco
Se fu ciascun di loro abandonato,
Con la faccia suave insieme stretta,
Tanto il fiato de l’un l’altro diletta.
- ↑ Mr. vicino.
- ↑ T. e Mr. arma.
- ↑ Mr. li.
- ↑ T. e Ml. al dip.
- ↑ P. scontro.