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[St. 51-54] libro i. canto xix 347

51 Or vien distesa sopra alla riviera
     Una gran gente con molta roina,
     Che han la corona rotta alla bandiera,
     Com’è la insegna di quella regina;
     Ed era di Marfisa questa schiera,
     Che vien correndo e mai non se raffina,
     E voglion sua madama aver diffesa,
     Temendo di trovarla o morta o presa.

52 Qui cominciosse la fiera battaglia,
     Nè stata vi era più crudel quel giorno.
     Intrò Marfisa tra questa canaglia,
     E furïosa se voltava intorno;
     Spezza la gente in ogni banda e taglia;
     Nè men Ranaldo, il cavalliero adorno,
     Braccie con teste e gambe a terra manda;
     Ciascun che ’l vede, a Dio se racomanda.

53 Iroldo con Prasildo e Fiordelisa
     Stavan discosti, con quella donzella
     Qual era cameriera de Marfisa,
     Longe due miglie alla battaglia fella.
     La cameriera alli altri tre divisa
     Quanto sua dama è forte in su la sella;
     E quanti cavallieri ha messo al fondo
     Ed in qual modo, gli raconta a tondo.

54 Per questo Fiordelisa fu smarita,
     Temendo che non tocca a Brandimarte
     Provar la forza de Marfisa ardita.
     Subitamente da gli altri se parte;
     Dove è la gran battaglia se ne è gita;
     Vede le schiere dissipate e sparte,
     Che ver la rocca in sconfitta ne vano;
     Dentro li caccia il sir de Montealbano.