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orlando innamorato |
[St. 83-86] |
— Che aggio a fare io, se Carlo imperatore
Con Angelica il patto ebbe a firmare?1
Son forsi il suo vasallo o servitore,2
Che in suo decreto me possa obligare?
Teco venni a combatter per amore,
E per la tua sorella conquistare:
Aver la voglio, o ver morire al tutto.3
Queste parole dicea Feragutto.
A quel rumore Astolfo se è levato,
Che sino alora ancor forte dormia,
Nè il crido de’ giganti l’ha svegliato
Che tutta fe’ tremar la prataria.
Veggendo i duo baroni a cotal piato,
Tra lor con parlar dolce se mettia,
Cercando de volerli concordare:
Ma Feraguto non vole ascoltare.4
Dicea l’Argalia: Ora non vedi,
Franco baron, che tu sei disarmato?
Forse che de aver l’elmo in capo credi?
Quello è rimaso in sul campo spezzato.
Or fra te stesso iudica, e provedi
Se vôi morire, o vôi esser pigliato:
Che stu combatti, avendo nulla in testa,
Tu in pochi colpi finira’ la festa.5
Rispose Feraguto: E’ mi dà il core,
Senza elmo, senza maglia e senza scudo,
Aver con teco di guerra l’onore;
Così mi vanto di combatter nudo
Per acquistare il desiato amore.
Cotal parole usava il baron drudo,6
Però ch’Amor l’avea posto in tal loco,7
Che per colei s’arìa gettato in foco.
- ↑ T. e Mr. affirmare.
- ↑ T. e P. forse io suo; MI. forsi io suo.
- ↑ P. la voglio al tutto ovver morire, S’io non ho perso il mio solito ardire.
- ↑ MI. volea; P. ciò non vuol scolt.
- ↑ T. e MI. In p. c. finirà; P. In... finirai.
- ↑ P. Cotai.
- ↑ MI. saria gito nel.