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CANTO DECIMOSETTIMO
Io vi promisi contar la risposta,
Ne l’altro canto, di quel cavalliero
Che avea l’alma a sospirar disposta,
Quando Ranaldo lo trovò al verziero,
Presso alla fonte di fronde nascosta;
Ora ascoltati il fatto bene intiero.
Quel cavallier in voce lacrimose
Con tal parole a Ranaldo rispose:
Vinte giornate de quindi vicina1
Sta una gran terra de alta nobiltade,2
Che già de l’Orïente fo regina;
Babilonia se appella la citade.
Avia una dama nomata Tisbina,3
Che in lo universo, in tutte le contrade,
Quanto il sol scalda e quanto cinge il mare,
Cosa più bella non se può mirare.