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orlando innamorato |
[St. 63-66] |
Quando fu il corno nel campo sentito,
Che in ciel feriva con tanto rumore,
Non vi fu re, nè cavalliero ardito
Che non avesse di quel suon terrore;
Solo Agricane non fu sbigotito,
Che fu corona e pregio di valore;
Ma con gran fretta l’arme sue dimanda,
E fa sue schiere armar per ogni banda.
Fu in gran fretta il re Agricane armato.1
Di grosse piastre il sbergo se vestia,
Tranchera la sua spada cense al lato;2
E uno elmo fatto per nigromanzia
Al petto ed a le spalle ebbe alacciato:
Cosa più forte al mondo non avia.3
Salomone il fie’ far col suo quaderno,
E fu collato al foco dello inferno.
E veramente crede il campïone
Che una gran gente mo li viene adosso,
Però ch’inteso avia che Galafrone
Exercito adunava a più non posso,4
Perchè era quel castel di sua ragione,
E destinava di averlo riscosso.
Costui stimava scontrare Agricane,
Non con Orlando venire alle mane.
Già son spiegate tutte le bandiere,
E suonan li instromenti da battaglia,
Il re Agricane ha Baiardo il destriere,
Da le ungie al crine coperto di maglia,
E vien davanti a tutte le sue schiere.5
Ne l’altro canto dirò la travaglia,
E de nove baroni un tale ardire,6
Che mai nel mondo più se odette dire.
- ↑ T., Ml. e P. con gran.
- ↑ Ml. e P. a lato; Mr. allato.
- ↑ P. il mondo.
- ↑ Mr. aduna.
- ↑ Ml. e Mr. E vene; P. Viene.
- ↑ Ml. e Mr. novi.