[St. 35-38] |
libro i. canto xiv |
261 |
Lei sospirando conta la sciagura1
Di Brandimarte da lei tanto amato:
Come, andando con essa alla ventura,
Fo con Astolfo al giardino arrivato,
Dove tra fiori, a la fresca verdura,2
L’ha Dragontina ad arte smemorato;
E, in compagnia de Orlando paladino,
Sta con molti altri presi nel giardino.
E come essa dapoi, cercando aiuto,
Se gionse con Ranaldo in compagnia;
E tutto quel che gli era intravenuto,
Senza mentire, a ponto lo dicia;
E del gigante, e del grifone ungiuto,
E de Albarosa la gran villania,
E del centauro al fin, bestia diversa,
Che l’avia dentro a quel fiume sumersa.
Piangeva Fiordelisa a cotal dire,
Membrando l’alto amor de che era priva.
Eccoti odirno quella porta aprire,
Che un’altra dama sopra al ponte ariva.
Angelica destina di fuggire,
Già non la può veder persona viva;
Lo incanto dello annel sì la coperse,
Che fuora uscì, come il ponte se aperse.
Non fo vista da alcuno in quella fiata,
Tanta è la forza dello incantamento;
E fra se stessa, andando, èssi apensata
E fatto ha nel suo cor proponimento
Di voler gire a quella acqua fatata
Che tira l’omo fuor de sentimento,
Là dove Orlando ed ogni altro barone
Tien Dragontina alla dolce prigione.
- ↑ P. E sospirando.
- ↑ Mr. fiore.