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[St. 55-58] libro i. canto i 17

       Orlando grandemente avea temuto
     Che altrui non abbia la donna acquistata,
     Perchè, come il fratello era abattuto,
     Doveva al vincitore esser donata.
     Lui de vittoria sta sicuro e tuto,1
     E già li pare averla guadagnata;
     Ma troppo gli rencresce lo aspettare,
     Chè ad uno amante una ora uno anno pare.

       Fu questa cosa nella real corte
     Tra il general consiglio examinata;
     Ed avendo ciascun sue ragion pòrte,
     Fu statuita al fine e terminata,
     Che la vicenda se ponesse a sorte;2
     Ed a cui la ventura sia mandata
     D’essere il primo ad acquistar l’onore,
     Quel possa uscire alla giostra di fore.

       Onde fu il nome de ogni paladino
     Subitamente scritto e separato;
     Ciascun segnor, cristiano e saracino,
     Ne l’orna d’oro il suo nome ha giettato;
     E poi ferno venire un fanciullino3
     Che i breve ad uno ad uno abbia levato.4
     Senza pensare il fanciullo uno afferra;
     La lettra dice: Astolfo de Anghilterra.

       Dopo costui fu tratto Feraguto,
     Rainaldo il terzo, e il quarto fu Dudone;
     E poi Grandonio, quel gigante arguto,
     L’un presso all’altro, e Berlengiere e Otone;5
     Re Carlo dopo questi è for venuto;
     Ma per non tenir più lunga tenzone,
     Prima che Orlando ne fôr tratti trenta:
     Non vi vo’ dir se lui se ne tormenta.

Bojardo,Orlando innamorato
  1. P. Ei che ’l valor suo ben ha conosciuto, Gli par certo d’averla.
  2. MI. vincenda.
  3. T. il breve; P. i brevi.
  4. MI. angelterra; Mr. dingilterra.
  5. T., MI. e Mr. Belengiere.