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258 orlando innamorato [St. 23-26]

         A lor promette sopra alla sua fede
     In vinti giorni dentro ritornare,
     E tutti insieme e ciascadun richiede
     Che sua fortezza vogliano guardare;
     Che forse avrà Macon di lor mercede,
     Perchè essa andava aiuto a ricercare
     Ad ogni re del mondo, a ogni possanza,
     Ed ottenerlo avia molta speranza,

         E così detto, per la notte bruna
     La damisella monta al palafreno,
     Via camminando al lume della luna,1
     Tutta soletta, sotto al cel sereno.
     Mai non fo vista da persona alcuna,
     Benchè di gente fosse intorno pieno;
     Ma a questi la fatica e la vittoria2
     Li avea col sonno tolto ogni memoria.3

         Nè bisogno ebbe di adoprar lo annello,
     Chè, quando il sol lucente fo levato,
     Ben cinque leghe è longe dal castello,
     Che era da’ suoi nemici intornïato.
     Lei sospirando riguardava quello
     Che con tanto periglio avea lasciato;
     E così caminando tutta via,
     Passata ha Orcagna, e gionse in Circasia.

         Gionse alla ripa di quella rivera,
     Dove il franco Ranaldo occiso avia
     Lo aspro centauro, maledetta fiera.
     Come la dama nel prato giongia,
     Un vecchio assai dolente nella ciera
     Piangendo forte contro a lei venìa;
     E con man gionte ingenocchion la chiede
     Che del suo gran dolore abbia mercede.

  1. Mr. a lume.
  2. Ml. e Mr. acquisti; T. a quisti.
  3. T., Ml. e Mr. con (con il?) sonno.