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orlando innamorato |
[St. 51-54] |
Come lo vide ben esser legato,
Quella fanciulla li cercava in seno;
Presto ritrova il libro consecrato,
Di cerchi e de demonij tutto pieno.
Incontinenti l’ebbe diserrato;
E nello aprir, nè in più tempo, nè in meno,
Fu pien de spirti e celo e terra e mare,
Tutti gridando: Che vôi comandare?
Ella rispose: Io voglio che portate1
Tra l’India e Tartaria questo prigione,
Dentro al Cataio, in quella gran citate,
Ove regna il mio padre Galafrone;
Dalla mia parte ce lo presentate,2
Chè di sua presa io son stata cagione,3
Dicendo a lui che, poi che questo è preso,
Tutti gli altri baron non curo un ceso.
Al fin delle parole, o in quello instante,
Fu Malagise per l’aere portato,4
E, presentato a Galafrone avante,
Sotto il mar, dentro a un scoglio, impregionato.
Angelica col libro a ogni gigante
Discaccia il sonno ed ha ciascun svegliato.
Ogn’om strengie la bocca ed alcia il ciglio,
Forte ammirando il passato periglio.
Mentre che qua fôr fatte queste cose,
Dentro a Parigi fu molta tenzone,
Però che Orlando al tutto se dispose
Essere in giostra il primo campïone;
Ma Carlo imperatore a lui rispose
Che non voleva e non era ragione;
E gli altri ancora, perchè ogni om se estima,
A quella giostra volean gire in prima.
- ↑ P. portiate
- ↑ P. presentiate.
- ↑ T., MI. e Mr. stato.
- ↑ P. l’aria.