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CANTO DECIMOTERZO
Io vi dissi di sopra come odito
Fu quel gran crido di spavento pieno.
Di nulla se è Ranaldo sbigotito;
Smonta alla terra, e lascia il palafreno
A quella dama dal viso fiorito,
Che per gran tema tutta venìa meno;
Ranaldo imbraccia il scudo, e trasse avante.
La cagion di quello era un gran gigante,1
Che stava fermo sopra ad un sentiero,
Dietro a una tomba cavernosa e oscura,
Orribil di persona e viso fiero,
Per spaventare ogni anima sicura.
Ma non smarrite già quel cavalliero,
Che mai non ebbe in sua vita paura,
Anci contra gli va col brando in mano;
Nulla si move quel gigante altano.
- ↑ T. e Mr. quella.