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orlando innamorato |
[St. 63-66] |
Ma poi che solo in un loco secreto
Se fo con lei ridotto ultimamente,
Con un dolce parlare e modo queto,[1]
E quanto più sapea piacevolmente,
Se forza de tornarli il viso lieto,
Che lacrimoso a sè vede presente.
Lui per vergogna ciò crede avenire,[2]
Nè il breve tempo scia del suo morire.
Essa da lui al fin fu scongiurata,
Per quella cosa che più al mondo amava,
Che li dicesse perchè era turbata,
E di tal doglia piena si mostrava,[3]
Ad essa proferendo tutta fiata
Voler morir per lei, se il bisognava;
Et a risposta tanto la stringia,
Che odete quel che odir già non volia.
Perchè Tisbina li disse: Lo amore
Che con tanta fatica hai guadagnato,
È in tua possanza, e serà ancor quattr’ore.
Per mantenirte quel che te ho giurato,
Perdo la vita, ed ho perso l’onore;
Ma, quel ch’è più, colui che tanto ho amato
Perdo con sieco, e lascio questo mondo;
E a te, cui tanto piacqui, me nascondo.
S’io fossi stata in alcun tempo mia,
Avendomi tu amata, sì come hai,
Avrei commessa gran discortesia
A non averte amato pur assai;
Ma io non puotevo, e non se convenia:[4]
Duo non se ponno amare, e tu lo sai;
Amor non ti portai giammai, barone,[5]
Ma sempre ebbi di te compassïone.
- ↑ P. e molto q.
- ↑ Ml. e P. Ei.
- ↑ T., Ml. e Mr. voglia (noglia?).
- ↑ P. omm. io.
- ↑ Ml. Amor non ortai giamai barone; T. e Mr. Amor non p. già mai a b.