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orlando innamorato |
[St. 15-18] |
Li altri re intorno stavano a guardare
La gran battaglia piena di spavento.
A ciascaduno un gran dalmaggio pare
Veder morir quel re pien de ardimento.1
Ma sopra a tutti nol può comportare2
Torindo il Turco, ed ha molto tormento
Di veder Sacripante in tal travaglia,
Nè sa come sturbar quella battaglia.
E tra li cavallier comincia a dire
Come egli è certamente un gran peccato
Veder quel franco re così morire.
E seguia poi: Ahi populaccio ingrato!
Potrai tu forse con gli occhi soffrire
Di veder morto quel che t’ha campato?
Noi fuggivamo in rotta et in sconfita:
Esso ce ha reso e l’onore e la vita.
Deh non abbiate di color spavento,
Benchè sia innumerabil quantitate.
Diamo pur dentro a lor con ardimento,
Che poco lì faren noi con le spate.3
Nè vi crediati di far tradimento,
Perchè questa battaglia disturbate,
Chè tradimento non si può appellare
Quel che si fa per suo segnor campare.4
Sia mia la colpa, se colpa ne viene,
E vostre sian le lode tutte quante.
Così dicendo più non se ritiene,
Ma con ruina sprona il suo aferrante.
La grossa lancia alla resta sostiene;
Primo e secundo che li viene avante,
E il terzo e il quarto abatte con furore:
Or se comincia altissimo romore.
- ↑ P. Sacripante veder di vita spento.
- ↑ T., MI. e Mr. tutto.
- ↑ P. loco.
- ↑ P. pel.