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orlando innamorato |
[St. 27-30] |
Per tanto ha il mio fratel deliberato,1
Per sua virtute quivi dimostrare,2
Dove il fior de’ baroni è radunato,3
Ad uno ad un per giostra contrastare:
O voglia esser pagano o baptizato,
Fuor de la terra lo venga a trovare,
Nel verde prato alla Fonte del Pino,
Dove se dice al Petron di Merlino.
Ma fia questo con tal condizïone4
(Colui l’ascolti che si vol provare):
Ciascun che sia abattuto de lo arcione,
Non possa in altra forma repugnare,
E senza più contesa sia pregione;
Ma chi potesse Uberto scavalcare,
Colui guadagni la persona mia:
Esso andarà con suoi giganti via.5 —
Al fin delle parole ingenocchiata
Davanti a Carlo attendia risposta.6
Ogni om per meraviglia l’ha mirata,
Ma sopra tutti Orlando a lei s’accosta
Col cor tremante e con vista cangiata,
Benchè la voluntà tenìa nascosta;
E talor gli occhi alla terra bassava,
Chè di se stesso assai si vergognava.
Ahi paccio Orlando! nel suo cor dicia
Come te lasci a voglia trasportare!
Non vedi tu lo error che te desvia,
E tanto contra a Dio te fa fallare?
Dove mi mena la fortuna mia?
Vedome preso e non mi posso aitare;
Io, che stimavo tutto il mondo nulla,
Senza arme vinto son da una fanciulla.
- ↑ Ml. e Mr. il mio fratello ha delib[é]rato. P. il mio fratello ha delibr.
- ↑ Mr. vertute.
- ↑ P. Dov’è il f. dei b. r.
- ↑ P. questo fia.
- ↑ P. Esso ne vadi e i.
- ↑ P. attendea la.