[St. 15-18] |
libro i. canto i |
7 |
Alla seconda fôr duci e marchesi,
E ne la terza conti e cavalieri.
Molto fôrno onorati e' Magancesi,
E sopra a tutti Gaino di Pontieri.
Rainaldo avea di foco gli occhi accesi,
Perchè quei traditori, in atto altieri,
L’avean tra lor ridendo assai beffato,
Perchè non era come essi adobato.
Pur nascose nel petto i pensier caldi,
Mostrando nella vista allegra fazza1;
Ma fra sè stesso diceva: Ribaldi,
S’io vi ritrovo doman su la piazza1,
Vedrò come stareti in sella saldi,
Gente asinina, maledetta razza1:
Che tutti quanti, se ’l mio cor non erra,
Spero giettarvi alla giostra per terra.
Re Balugante, che in viso il guardava,
E divinava quasi i suo2 pensieri,
Per un suo trucimano3 il domandava,
Se nella corte di questo imperieri,
Per robba, o per virtute se onorava:
Acciò che lui, che quivi è forestieri,
E de’ costumi de’ Cristian digiuno,
Sapia lo onor suo render a ciascuno.
Rise Rainaldo, e con benigno aspetto
Al messagier diceva: Raportate
A Balugante, poi che egli ha diletto
De aver le gente cristiane onorate,
Ch’e’ giotti a mensa e le puttane in letto
Sono tra noi più volte acarezate;
Ma dove poi conviene usar valore,
Dasse a ciascun il suo debito onore.
- ↑ 1,0 1,1 1,2 T. faccia - raccia. MI. facia - piaza - raza; Mr. faza - piaza - raza.
- ↑ Ml. e Mr. il suo.
- ↑ Ml. torcimano. Mr. turcimano.