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140 orlando innamorato [St. 43-46]

        Poi ne potrai a tua cità tornare,
     Chè io non voglio in tuo stato por la mano,
     Ma con tal patto: che me abbi a mandare
     Il destrier del segnor di Montealbano;
     Chè de ragione io l’ebbi ad acquistare,
     Abenchè me gabasse quel villano.
     E simil voglio, come torni Orlando,
     Che in Sericana mi mandi il suo brando.

        Re Carlo dice de darli Baiardo,
     E che del brando farà suo potere;
     Ma il re Gradasso il prega senza tardo
     Che mandi a tuorlo, chè lo vuol vedere.
     Così ne viene a Parigi Ricardo;1
     Ma come Astolfo questo ebbe a sapere
     (Lui del governo ha pigliato il bastone),
     Prende Ricardo e mettelo in pregione.

        Di fuor del campo manda uno araldo2
     A disfidar Gradasso e la sua gente;
     E se lui dice aver preso Ranaldo,3
     Over cacciato, o morto, che il ne mente,
     E disdir lo farà come ribaldo;
     Chè Carlo ha a fare in quel destrier nïente.
     Ma se lo vole, esso il venga acquistare;
     Doman su il campo ce l’avrò a menare.4

        Gradasso domandava a re Carlone
     Chi fosse questo Astolfo e di che sorte.
     Carlo gli dice sua condizïone,
     Ed è turbato ne l’animo forte.
     Gano dicea: Segnor, egli è un buffone,
     Che dà diletto a tutta nostra corte;
     Non guardare a suo dir, nè star per esso
     Che non ci attendi quel che ci hai promesso.5

  1. Ml. e Mr. vene; P. venne.
  2. P. mandava un.
  3. Ml. e Mr. Se lui dice aver; P. Se lui dice d’aver.
  4. T., MI. e Mr. ge l’; P. campo l’averò.
  5. Mr. ci ha.