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4 | orlando innamorato | [St. 3-6] |
Questa novella è nota a poca gente,
Perchè Turpino istesso la nascose,
Credendo forse1 a quel conte valente
Esser le sue scritture dispettose,
Poi che contra ad Amor pur fu perdente
Colui che vinse tutte l’altre cose:
Dico di Orlando, il cavalliero adatto.
Non più parole ormai, veniamo al fatto.
La vera istoria di Turpin ragiona
Che regnava in la terra de Orïente,
Di là da l’India, un gran re di corona,
Di stato e de ricchezze sì potente,
E sì gagliardo de la sua persona,
Che tutto il mondo stimava nïente:
Gradasso nome avea quello amirante,
Che ha cor di drago e membra2 di gigante.
E sì come egli adviene a’ gran signori,
Che pur quel voglion che non ponno avere,
E, quanto son difficultà maggiori
La desiata cosa ad ottenere,
Pongono il regno spesso in grandi errori,
Nè posson quel che voglion possedere;
Così bramava quel pagan gagliardo
Sol Durindana e ’l bon destrier Bajardo.
Unde per tutto il suo gran tenitoro3
Fece la gente ne l’arme asembrare,
Chè ben sapeva lui che per4 tesoro
Nè il brando, nè il corsier puote5 acquistare;
Duo mercadanti erano6 coloro
Che vendean le sue merce troppo care:
Però destina di passare in Franza,
Et acquistarle con sua gran possanza.