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[St. 71-74] libro i. canto v 107

        Quando quel mostro vede il cavalliero,1
     Distese l’ale e la coda coperse:
     Altro che il viso non mostrava intiero.
     La pietra sotto lui tutta se aperse.
     Orlando disse a lui con viso fiero:
     Tra le provenze e le lingue diverse,
     Dal freddo al caldo e da sira a l’aurora,
     Dimmi ove adesso Angelica dimora.

        Dolce parlando, la maligna fiera
     Così risponde a quel che Orlando chiede:
     Quella per cui tua mente se dispera,
     Presso al Cataio in Albraca si vede.2
     Ma tu respondi ancora a mia manera:3
     Qual animal passeggia senza piede?
     E poi qual altro al mondo se ritrova,
     Che con quattro, dui, tre de andar se prova?

        Pensa Orlando alla dimanda strana,4
     Nè scia di quella punto sviluppare:
     Senza dire altro trasse Durindana.
     Quella comincia intorno a lui volare;
     Or lo ferisce tutta subitana,
     Or lo minaccia e fallo intorno andare,
     Or di coda lo batte, or dello ungione:
     Ben li è mistiero aver sua fatasone.

        Che se non fosse lui stato afatato,
     Come era tutto, il cavalliero eletto,
     Ben cento volte l’arebbe passato,
     D’avanti a dietro, e dalle spalle al petto.5
     Quando fu Orlando assai ben regirato,
     L’ira li monta e crescegli il dispetto;
     Adocchia il tempo e, quando quella cala,
     Piglia un gran salto, e gionsela ne l’ala.

  1. Ml. vide.
  2. Ml. e Mr. si vede.
  3. T. e Ml. mainera.
  4. P. Ben pensa.
  5. T., Ml. e Mr. Davanti adietro; P. Davanti.