Pagina:Boetie - Il contr'uno o Della servitù volontaria.djvu/19


del signor montaigne 5

caro ch’io passassi un’ora con lui prima della sua partenza per Medor. Appena desinato andai là: era sul letto vestito; e già mi pareva di vedergli in viso qualcosa di mutamento. Mi disse che era una diarrea con dolori di corpo presa il giorno innanzi nel giocare col signor d’Escars in giustacore sotto un abito di seta: e che il fresco gliel’aveva fatto dell’altre volte. Gli dissi che aveva fatto bene a pensare di uscir da Parigi; ma che per quella sera non andasse più là di Germignano distante due sole leghe; e lo faceva per amor della strada dove stava, vicina a un quartiere infetto di peste, della quale viveva in qualche apprensione, come tornato di fresco dal Perigord e di Agenois, dove ogni cosa era appestato; ed anche, perchè in caso simile mi aveva fatto bene il mutar aria. E di fatto ei partì accompagnato da sua moglie madamigella de la Böetie, e dal signor Boüillonnas suo zio.

La mattina prestissimo eccoti un servitore da parte di madamigella de la Böetie a dirmi che la notte era stato molto male per una forte dissenteria; che era venuto per un medico e uno speziale, e che, s’io potevo, andassi là; come di fatto dopo desinare vi andai. Appena mi vide parve che si sentisse tutto riavere; e quando gli dicevo addio per venirmene, promettendogli di tornare il giorno dopo, con più affetto e con più premura che mai avesse fatto per altra cosa, mi pregò ch’io stessi con lui più che potevo. Questo mi diede una certa commozione: tuttavia ero sull’andarmene, quando madamigella de la Böetie, che già indovinava qualche