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Non temer tradimenti; a te saranno Note della Padrona opre e parole.

Se cauto celerai l’accusatrice.

Sempre, contezza avrai della tua Amica. Folle è colui che in suo pensier si crede Che sol debban del cielo osservar gli astri Della terra il cultore ed i nocchieri.

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Non a* campi fallaci ognor si debbe Cerere abbandonar, nè alle tranquille^” Cerulee onde del mar la curva prora.

Ah! che non sempre assicurar ti puoi Il cor di vincer delle Belle; spesso Ciò s’otterrà, se il tempo sia propizio.

Se dell’Amica il natalizio giorno (44)

(44) Era presso gli Antichi in gran venerazione il giorno natalizio: e gli Amanti celebravano con feste e con doni quello, in cui eran nate le Donne che amavano. Si dee preferir certamente questa lieta costumanza a quella che hanno adottato i Messicani e i Cinesi, i quali riguardano un tal giorno come infausto e doloroso. Alcuni di essi invece di ricevere con acclamazioni di gioja la nascita d’un figlio, gli rispondono ai suoi primi singulti, mio figlio tu sei venuto al mondo per soffrire soffri, e t’acquieta. Si fabbrican altri di buon 7 ora la tomba, e vanno ogni giorno a renderle omaggio come al termine consolatore de’ lor giorni. Non poco influisce, a dir vero, un tal uso a fomentare il barbaro costume d’uccidere i proprj figli in un popolo, il quale con gli ottimi suoi libri classici illustrati dall* immortai Confucio e con le savissime leggi, su cui ha stabilito il suo pacifico Impero y cerca di rendersi virtuoso ed illuminato.

Dra presso i Romani nel suo pieno vigore V uso delle visite e de’ doni nel principio dell ’ anno, il quale incominciava anticamente col mese ’ di Marzo, le di cui Calende eran consacrate al Dio Marte. Cele bravansi in Roma nel primo giorno d? un tal mese alcune feste dette matronali in memoria iella pace

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