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Ragguaglio XCI — Il re di Polonia Sigismondo alle piú principali dignitadi del suo regno esalta un palatino da lui straordinariamente amato; il quale perché perfidamente li riesce ingrato, la nobiltá polacca, pubblica perdita di riputazione stimando il privato vizio di quel palatino, contro lui severamente si vendica Pag. 304

Ragguaglio XCII — Apollo, avendo avuto nelle mani un notorio ipocritone, di lui piglia severissimo castigo » 307

Ragguaglio XCIII — U Asino d’oro ad Apuleio suo padrone avendo dato un paio di calci nel petto, da lui molto severamente è castigato » 3^9

Ragguaglio XCIV — Monsignor Paolo Giovio ad Apollo presenta le sue elegantissime Istorie; le quali a Sua Maestá e al spettabile senato virtuoso avendo data intiera soddisfazione, non ostante alcune opposizioni fatteli, con applauso grande è ammesso in Parnaso » 3*^

Ragguaglio XCV — Un molto segnalato letterato, che per cicalone da’ giudici della Quarantia criminale era stato posto prigione, da Apollo graziosamente, come non colpevole di simil delitto, vien liberato » 3H

Ragguaglio XCVI — Il potentissimo re di Spagna Filippo secondo, gravemente disgustato delle parole dal duca di Alva, nell’occasione del suo governo di Fiandra, dette ad Apollo, mentre contro quel suo ministro cerca vendicarsi. Sua Maestá, fatta avvisata di quanto passava, fa chiamar a sé il re e lo quieta » 316

Ragguaglio XCVII — Il magno Pompeo alla cerimonia della dedicazione del teatro, da lui con real magnificenza fabbricato in Parnaso, avendo invitati molti nobili signori romani, quelli ricusano di volervi intervenire » 3^9

Ragguaglio XCVIII — Pietro Aretino di nuovo essendo stato fregiato, Apollo, per la mala qualitá di cosi mordace e vizioso poeta, comanda che di simil eccesso non si formi processo » 320

Ragguaglio XCIX — Per corriere espresso, in gran diligenza spedito d’Italia, avendo Apollo ricevuto nuova di gran gusto, con giubilo universale la comunica a’ suoi letterati . ...» 321

Ragguaglio C — Dalla biblioteca delfica contro l’ordinario suo costume uscendo uno soavissimo odore. Apollo, per chiarirsi di quel miracolo, in persona essendosi trasferito nel luogo, subito scuopre la vera cagione di quella novitá » 325

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