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Pizzarro, per rubbar la copia grande dell’oro che scopriste avere il re del Perú Atabalipa, non gli faceste un tiro da onorato cavaliere? E, per ben compire le vostre vergogne, non vi ribellaste voi dall’imperatore vostro signore? Azione in voi tanto piú vergognosa, quanto tra la nobiltá spagnuola di rado si veggono succedere bruttezze tali. Per tutte queste cose, o sire, e per li pessimi trattamenti che questi serenissimi argonauti delle pelarelle hanno fatti agi’ indiani, consumati tutti nelle fucine dell’oro, intanto da Vostra Maestá non meritano di ricevere onore alcuno, che, come uomini sommamente perniziosi e al genere umano fatali, dagli Stati di Parnaso devono essere scacciati anco col bastone. — Ad Apollo e al venerando collegio de’ letterati parve che ’1 ragionamento del Molza fine degno di maggior considerazione avesse avuto di quello che da principio si erano dati a credere. Onde a nome di Sua Maestá al Colombo risolutamente fu risposto che si ripigliasse il malfrancese, l’oro e l’argento trovato nelle sue Indie, e che co’ suoi compagni quanto prima sfrattasse da Parnaso, perché grandissimo guadagno gli pareva di fare stando con un suo pari in capitale: e che la felicitá del genere umano stava posta nella sodezza di vivere in un mondo picciolo ma pieno di uomini, non nella vanitá di posseder piú mondi grandi, e tutti per la maggior parte disabitati d’uomini e solo pieni d’animali.