governo l’ozio e la vigliaccheria di affatto aver abbandonato il
governo del suo Stato. Queste sceleratezze, confessate da quell’uomo perfido, talmente spaventarono i prencipi tutti che le
udirono,, che ad alta voce gridarono che l’incrudelir contro
quell’empio con le forche e con le mannaie era somma pietá;
che però fosse pregato Perillo ad inventare un nuovo patibulo
che dilaniasse e ammazzasse quel brutto mostro di natura senza
farlo morire, tutto affinché mai piú si trovasse uomo che ardisse
di commettere sceleratezze tali: e per la bruttezza di quel processo tanto si commossero i prencipi, che unanimemente supblicarono Sua Maestá ad usar rigori straordinari contra quei
che da’ fraudolenti artifici de’ servidori loro si lasciano condur
in istato tanto vergognoso. E percioché per questa virtuosa
instanza, da que’ prencipi fatta ad Apollo, Sua Maestá talmente
si compunse d’animo, che fu veduta lagrimare, stimarono
gl’idioti che ’l tutto si fosse cagionato dal soverchio contento
sentito da Apollo per aver veduto l’orror grande nel quale i
prencipi avevano pigliato il vizio che Sua Maestá tanto desiderava che avessero fuggito. Ma i piú sagaci virtuosi che, si trovarono presenti a quell’atto, benissimo conobbero che Apollo
pianse l’infelice cecitá de’ prencipi tanto inebriati, che, in altri
aborrendo gli eccessi propri, instantemente chiedevano che con
straordinaria severitá fossero puniti que’ vizi, ne’ quali senza
avvedersene la maggior parte di essi erano immersi fino agli
occhi: tanto ne’ prencipi il vergognoso vizio d’idolatrar mignoni
è pernizioso, che esattamente scorgendosi e sommamente biasimandosi nel compagno, niente si vede e grandemente si loda
in se stesso, solo quei cadendo in cosí vergognoso errore, che
piú fanno ostentazione di esser gli Aristarchi del mondo.