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ragguagli di parnaso | 15 |
buona educazione aveva ricevute: che poi sotto colore di infedeli aveva operato che di corte fossero cacciati i vecchi ministri
dello Stato, le giuste condoglienze de’ quali della rilassata vita
del prencipe gli aveva rappresentate come sediziose maledicenze:
e che gl’importanti carichi loro aveva operato che fossero conferiti a gente senza conseglio, senza prudenza, senza caritá verso
gl’interessi del suo prencipe, solo avendo in essi ricercata
la confidenza e una stretta aderenza alle cose sue proprie; e
che con questi tali di modo aveva accerchiato il suo signore, che
piú non fu possibile che alla sua notizia da bocca di amico
alcuno del pubblico bene fosse potuta giungere quella veritá,
che cosí perpetuamente dee star unita al prencipe come l’ombra
al corpo. Che poi, affine di assolutamente dominar egli lo Stato,
talmente al suo prencipe aveva persuaso l’ozio, che, tutto avendolo immerso nelle delizie de’ giardini, negli spassi della villa,
ne’ piaceri delle cacce, a tal termine l’aveva ridotto, che come
cose odiosissime aborriva l’udir ragionar de’ negozi e degl’interessi del suo Stato; che di piú l’aveva indotto a credere che
la scelerata sedizione di averlo fatto inimicare con lo stesso suo
figliuolo e con gli altri prencipi del suo sangue, era zelo di
un intenso amore verso lui, caritá grande verso il pubblico bene
del suo popolo; e che di modo con gli artifici suoi l’aveva reso
stolido e affatto balordo, che la manifesta tirannide d’un suo
servidore, da’ piú sciocchi uomini dello Stato conosciuta e aborrita, il misero e sfortunato prencipe chiamava vigilanza di fedel
servigio, alleggerimento delle sue fatiche, caritá verso le cose
pubbliche, e l’ozio, l’infingardaggine e la negligenza sua, onorato
riposo. Che oltre ciò, affinché il prencipe non mai si svegliasse
da sonno cosí vergognoso, e aprendo gli occhi non venisse in
cognizione della propria sua balordaggine e dell’altrui scelerata
ambizione, la casa tutta gli aveva empiuta di adulatori, i quali
con le infami persuasioni loro sommo valore gli predicavano
la sua inezia, sviscerato amore l’odio universale de’ popoli, lodi
esaggerate i pubblici biasimi, ottimo governo la confusione, onorato servigio la tirannide d’uno scelerato, santa giustizia le estorsioni, virtuosa liberalitá la prodigalitá, onorate fatiche e diligente