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14 | ragguagli di parnaso |
tal figliuolo, tal nipote di prencipe si trovasse, che, per giunger
al termine di dominar il padre, di signoreggiar il zio, aveva
mostrati spiriti pieni di ambizione, animo in estremo sitibondo
di comandare, e che con misteriosissimi artifici aveva saputo
giungere al fine de’ suoi desidèri, lo stesso poi potesse far la
vergognosa metamorfosi di rinunziar la dominazione, con tanti
magisteri acquistata sopra uno superior a lui, ad uno tanto a
lui inferiore. Miracolo per certo grande, e del quale l’ingegno
umano, come della occulta virtú della calamita, non sa render
la vera cagione. Apollo, affinché dal castigo di quel tanto
favorito cortigiano i prencipi cavassero util documento che
dal commettere indignitá tali gli spaventasse, nella gran sala
dell’udienza tre giorni sono fece assembrar i prencipi tutti
residenti in questa corte; alla presenza de’ quali per maggior
confusion loro con alta e intelligibil voce dal fiscal Bossio fece
leggere il processo bruttissimo fabbricato contro quel scelerato:
nel quale, allora ch’egli fu domandato quali artifici avea usati
per giungere al fine di dominare il suo padrone, aveva riposto
ch’il primo giorno ch’egli entrò in corte, con esattissima diligenza tutto si pose ad osservar il genio del prencipe; il quale
avendo scoperto grandemente inclinato allelibidini, che con bellissime e molto artificiose maniere di tal maniera si pose a lodargli
vizio tanto indegno di colui che in sua cura ha il governo di
uno Stato, come se le lascivie fossero state virtudi egregie, e che
ogni sua industria usò per divenir ministro di esse: il che avendo
conseguito, con ogni possibil diligenza attese a prò vederlo di
ogni piú osceno istrumento da sfogar le libidini. Che poi sotto
diversi pretesti, come viziosi e aperti nemici del prencipe, alcuni
con vergogna, altri sotto spezie di onore, a poco a poco aveva
operato che di corte fossero levati tutti quegli onorati servidori del
prencipe, ch’egli conosceva ch’averebbono potuto richiamarlo
al viver virtuoso, e che in luogo loro aveva sostituiti soggetti
suoi confidenti, anch’essi immersi nelle carnalitadi e ne’ vizi di
ogni piú brutta lascivia; con l’aiuto de’ quali disse che ogni suo
studio aveva posto perché il suo signore affatto rimanesse spogliato di alcune segnalate doti che dalla natura e dalla passata