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lyo RAGGUAGLI DI PARNASO

bruttezza dell’obbedire. E che quei potentati, i quali negli Stati loro con l’ instituzione della primogenitura avevano cercato di fondare e di mantener grande una insigne nobiltá, si erano alla fine avveduti che scioccamente avevano fatti i capi a que’ popoli, i quali, quando per lor guida avevano soggetti facoltosi e di riguardevole nobiltá, ad ogni prencipe erano spaventevoli; e che le famiglie grandi in ogni Stato non ad altro servivano che per lanternoni e per fanali, che ne’ tempi piú bui delle rivoluzioni chiaro lume facevano alla plebe che cammina allo scuro: inconveniente che cagionava che negli Stati, ove si trovava numerosa nobiltá, facea bisogno che i prencipi vivessero co’ puntigli dei rispetti: travaglio insopportabile, del quale affatto mancavano que’ regni, che non avendo impedimenti tali, a gran ragione veri e assoluti padroni chiamar si potevano degli Stati loro quei che li possedevano. E che non solo nella Francia e nella Fiandra, ma che in altri regni ancora, infiniti erano gli esempi di quei nobili, che, nelle brutte sollevazioni cagionate da essi, fino avevano ardito d’ intitolarsi « padri della patria » e veri « protettori del popolo », e che, per giunger al sedizioso termine di non solo tiranneggiar i popoli ma sino di dar leggi al prencipe loro naturale, erano giunti all’insolente temeritá di inorpellare le armi sediziosamente pigliate contro il signor loro col specioso e caritativo pretesto della pubblica utilitá. A questo rispose l’ambasciatore che ’1 solo esempio della bellicosa nobiltá di Francia aveva indotto il suo prencipe a tanto vivamente desiderarla nel suo Stato, perché chiaramente aveva conosciuto che dalla sola gloriosa nobiltá francese erano state superate le fellonie di quei che sfacciatissimamente contro il re loro si erano sollevati, e che il nobilissimo regno di Francia, armato di una non meno numerosa che bellicosa nobiltá, al mondo tutto aveva fatto conoscere quanto in un regno vaglia l’ instituzione di una numerosa nobiltá, poiché ella sola con la sua invitta spada aveva smorzato il fuoco di quelle sollevazioni francesi, che in un regno privo di tanto beneficio averebbe arso eternamente. Replicò allora Apollo che il tutto sarebbe stato vero, quando le sollevazioni di Francia, delle quali egli ragionava, dal solo popolo fossero

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