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nondimeno con vizio tanto scelerato quel credito che col viver virtuoso apertamente si perdeva, a lor mal grado erano forzati mantenersi in credito con l’ipocrisia. Il conseglio di Platone dai signori censori talmente fu stimato buono, che da essi fu subito abbracciato; di maniera tale, che con un nuovo editto, che pubblicarono, acerbamente essendosi doluti che in questa tanto depravata etá, per grandissima calamitá degli uomini buoni e per infinita ventura de’ ribaldi, piú venendo censurate le parole libere allegramente dette in pubblico da un uomo gioviale, che qualsivoglia sceleratezza che gl’ipocriti moderni facevano in secreto, Apollo, anco a suo mal grado, a tutti i galantuomini dell’uno e l’altro sesso concedeva licenza di poter, senza incorso di pena alcuna, servirsi dell ’ottantesima parte di un grano di ipocrisia fina.