Pagina:Boccalini - Ragguagli di Parnaso II.djvu/167

all’esercito. Che, quando anco egli fosse stato generale dell’ impresa di cacciare i mori dal regno di Granata, que’ signori istorici avevano giudicato che ella in modo alcuno non era sufífíciente per acquistare al capo di lei il glorioso titolo di « magno », poiché, che tutta la Spagna armata avesse saputo cacciar da Granata quattro mori divisi in fazioni, era azione meno che mediocre. Appresso soggionse Livio che le imprese, ch’egli aveva fatte in Africa nell’espugnazione di alcuni piccioli luoghi, ancor esse erano state giudicate indegne di esser avute in considerazione in un soggetto che, chiedendo la gran prerogativa del titolo di « magno », faceva bisogno che al mondo mostrasse di aver recate a fine imprese veramente magne; e che da’ suoi scritti chiaramente si conosceva che la riputazion tutta nelle cose militari gli era data dalla guerra ch’egli maneggiata aveva per l’acquisto del regno di Napoli, nel quale di segnalato e degno di considerazione si vedevano le due battaglie campali, una fatta a Seminara e l’altra al Garigliano, le quali, quando altrui avessero potuto acquistare il glorioso titolo di « magno », cosi grande era in Parnaso il numero de’ Belisari, de’ Narseti, de’ Carli Martelli, de’ Scanderbegi e degli altri capitani famosi ch’avevano operate cose piú memorande, che maggiore nel mondo sarebbe stato il numero de’ magni che de’ piccioli. A queste cose replicò Consalvo che li pareva che nella guerra napolitana non si dovesse aver considerazione alle cose particolari, ma a tutta la nobilissima impresa, ch’egli gloriosamente aveva recata al suofíne, di aver guadagnato al suo re un regno floridissimo e fortissimo. Rispose allora Livio che anco il solo acquisto di tuttoil regno di Napoli da que’ signori era stato avuto in considerazione, nel quale pareva che non poco oscurasse la sua fama l’essersi in quella impresa piú adoperata la fraude che la vera virtú militare: e che perciò il virtuoso collegio istorico avevagiudicato all’impresa napolitana poco ben convenirsi il nome di onorato acquisto. Che però sapesse che per certa particolar prerogativa il glorioso titolo di « magno » solo a quelli si concedeva, che con l’istromento della vera virtú militare afine recavano imprese piene di segnalato valore; che però a que’ signori del.